il mausoleo di galla placidia
Galla Placidia, sorella dell’imperatore Onorio e figlia di Teodosio, fece costruire a Ravenna (voluta da Onorio come nuova capitale dell’impero) un piccolo mausoleo con pianta a croce greca, a partire da circa il 425 d.C., che non venne mai usato come tale poiché ella morì nel 450 a Roma e lì venne seppellita.
Questo monumento testimonia il ruolo crescente del cristianesimo nell’epoca.
Oggi appare un indipendente, ma in origine doveva collegarsi alla Chiesa di Santa Croce, costruita sempre da Galla nel V secolo, vicino è posto vicino alla basilica di San Vitale.
Esternamente è molto modesto, in confronto alla ricchezza dei mosaici al suo interno, resi ancora più lucenti dalla luce dorata che soffusa entra dalle finestre di alabastro.
Le pareti sono inferiormente rivestite da marmi mentre le volte, archi e cupola sono interamente decorate dai mosaici. Le immagini, in transizione dalla tradizione artistica ellenistico-romana e quella cristiana, rappresentano la vittoria della vita eterna sulla morte. Tre sarcofagi arricchiscono il monumento nella sua atmosfera magica donata dalle innumerevoli stelle della cupola.
Questo monumento testimonia il ruolo crescente del cristianesimo nell’epoca.
Oggi appare un indipendente, ma in origine doveva collegarsi alla Chiesa di Santa Croce, costruita sempre da Galla nel V secolo, vicino è posto vicino alla basilica di San Vitale.
Esternamente è molto modesto, in confronto alla ricchezza dei mosaici al suo interno, resi ancora più lucenti dalla luce dorata che soffusa entra dalle finestre di alabastro.
Le pareti sono inferiormente rivestite da marmi mentre le volte, archi e cupola sono interamente decorate dai mosaici. Le immagini, in transizione dalla tradizione artistica ellenistico-romana e quella cristiana, rappresentano la vittoria della vita eterna sulla morte. Tre sarcofagi arricchiscono il monumento nella sua atmosfera magica donata dalle innumerevoli stelle della cupola.
La decorazione a mosaico ricopre interamente, senza interruzioni, le volte.
Il blu, che dona un’impressione notturna, è di una tonalità profonda, intensa, e non piatto, ma ha sfumature diverse, per via delle tessere dalle tonalità differenti accostate fra loro, che creano una profondità indefinita.
Grazie alla disposizione delle tessere, inclinate in modi diversi, si crea un luccichio dato dagli innumerevoli riflessi del mosaico.
Nella cupola un cielo notturno con cerchi concentrici di stelle d'oro rappresenta l'universo nel cui centro c'è Dio, simboleggiato dalla croce d'oro, che si fonde con le stelle per esprimere un’idea di infinito.
Agli angoli di essa è rappresentato il tetramorfo: i simboli dei quattro evangelisti il toro, l'aquila, il leone e l'uomo alato.
Volte a botte sono trapuntate da motivi floreali e stellati, elementi geometrici astratti e di derivazione orientale, con lo stesso blu di tonalità diverse e profonde come sfondo.
Nel tamburo sono presenti le lunette rappresentanti gli apostoli, disposti a coppia, somiglianti a senatori romani per via delle toghe bianche e per gli atteggiamenti tipici da oratori.
Ai piedi di ogni coppia c’è un vaso a cui si avvinano delle colombe per bere, come per dissetarsi alla fonte della salvezza divina.
In fondo al braccio opposto all’entrata si trova la lunetta di San Lorenzo, che si riconosce per la graticola ardente posta al suo fianco.
Le lunette dei cervi, che si trovano nei bracci del transetto, rinviano al salmo 41, che parla di una cerva anela.
Il Buon Pastore si trova sul braccio d'ingresso del mausoleo; la scena ha una composizione simmetrica e l'ambientazione è bucolica. Anche i colori sono chiari come quelli di una giornata primaverile: sono elementi che ricordano al Paradiso come lo suggeriscono i testi sacri.
Le figure seguono lo stile tardo romano per la ricerca dei volumi, il disegno dai contorni arrotondati, il chiaroscuro e le sfumature, le sovrapposizioni e gli effetti a scorcio, il dinamismo, anche se moderato.
Sono anche presenti elementi di astrazione, come ad esempio il contorno delineato, i cespugli che hanno tutti la stessa distanza fra loro, il mantello delle pecore dalle forme triangolari.
Cristo è presentato giovane per sottolineare l'idea di egli come figlio di Dio. La veste d'oro, simbolo della sua natura divina, e il manto porpora, a ricordo della passione. Il busto è girato e con la mano sinistra porta una croce, altro riferimento alla passione, e con la destra accarezza una pecora mentre compie movimenti lenti e solenni.
Le pecore sono simili ma ognuna ha comportamenti diversi. Tutte però volgono la testa a Cristo per simboleggiare la comunicazione tra il signore e i fedeli.
di Lea e Sara
Il blu, che dona un’impressione notturna, è di una tonalità profonda, intensa, e non piatto, ma ha sfumature diverse, per via delle tessere dalle tonalità differenti accostate fra loro, che creano una profondità indefinita.
Grazie alla disposizione delle tessere, inclinate in modi diversi, si crea un luccichio dato dagli innumerevoli riflessi del mosaico.
Nella cupola un cielo notturno con cerchi concentrici di stelle d'oro rappresenta l'universo nel cui centro c'è Dio, simboleggiato dalla croce d'oro, che si fonde con le stelle per esprimere un’idea di infinito.
Agli angoli di essa è rappresentato il tetramorfo: i simboli dei quattro evangelisti il toro, l'aquila, il leone e l'uomo alato.
Volte a botte sono trapuntate da motivi floreali e stellati, elementi geometrici astratti e di derivazione orientale, con lo stesso blu di tonalità diverse e profonde come sfondo.
Nel tamburo sono presenti le lunette rappresentanti gli apostoli, disposti a coppia, somiglianti a senatori romani per via delle toghe bianche e per gli atteggiamenti tipici da oratori.
Ai piedi di ogni coppia c’è un vaso a cui si avvinano delle colombe per bere, come per dissetarsi alla fonte della salvezza divina.
In fondo al braccio opposto all’entrata si trova la lunetta di San Lorenzo, che si riconosce per la graticola ardente posta al suo fianco.
Le lunette dei cervi, che si trovano nei bracci del transetto, rinviano al salmo 41, che parla di una cerva anela.
Il Buon Pastore si trova sul braccio d'ingresso del mausoleo; la scena ha una composizione simmetrica e l'ambientazione è bucolica. Anche i colori sono chiari come quelli di una giornata primaverile: sono elementi che ricordano al Paradiso come lo suggeriscono i testi sacri.
Le figure seguono lo stile tardo romano per la ricerca dei volumi, il disegno dai contorni arrotondati, il chiaroscuro e le sfumature, le sovrapposizioni e gli effetti a scorcio, il dinamismo, anche se moderato.
Sono anche presenti elementi di astrazione, come ad esempio il contorno delineato, i cespugli che hanno tutti la stessa distanza fra loro, il mantello delle pecore dalle forme triangolari.
Cristo è presentato giovane per sottolineare l'idea di egli come figlio di Dio. La veste d'oro, simbolo della sua natura divina, e il manto porpora, a ricordo della passione. Il busto è girato e con la mano sinistra porta una croce, altro riferimento alla passione, e con la destra accarezza una pecora mentre compie movimenti lenti e solenni.
Le pecore sono simili ma ognuna ha comportamenti diversi. Tutte però volgono la testa a Cristo per simboleggiare la comunicazione tra il signore e i fedeli.
di Lea e Sara