corso di fotografia
STORIA DELLA FOTOGRAFIA
Fotografia: scrivere con la luce, catturare un istante di vita che diventa immortale. Nel corso del tempo la fotografia è diventata una vera e propria arte, ha assunto diversi ruoli all’interno della società e ha acquistato sempre più importanza. Infatti scattare una foto serve per esprimere più concetti: documentare il passato, riesumare antichi ricordi e dare sfogo alla propria creatività e fantasia.
La fotografia, però, non è sempre stata così come la conosciamo: infatti la sua storia è molto lunga e complicata, ed è nata dalle idee e ragionamenti delle più grandi menti della storia, qui vi sono solo i passaggi più importanti.
Tutto comincia in Grecia nel IV secolo avanti Cristo quando Aristotele (384/3 -322 a.C.) descrisse il fenomeno della camera oscura, secondo cui in un luogo chiuso e buio attraverso un foro la luce riproduce all’interno l’immagine capovolta dell’esterno. Si deve però giungere attorno all’anno mille con lo studioso di ottica arabo Alhazen Ibn Al-Haitham per approfondire il fenomeno e attuare grandi studi. Passano altri cinquecento anni e Leonardo Da Vinci costruisce la prima camera oscura e ipotizza che l’occhio umano funzioni allo stesso modo. Nel 1550 Gerolamo Cardano aggiunge alla macchina una lente convessa per aumentare la luminosità. Diciotto anni dopo Daniele Barbaro aggiunge un diaframma per ridurre le aberrazioni ( ovvero le distorsioni dell’immagine). A questo punto manca solo il materiale per fermare l’immagine; iniziano così studi sui materiali fotosensibili compiuti da J. Heinrich Schulze, da John Frederick William Herschel e molti altri.
La prima fotografia, Vista dalla finestra a Le Gras, è stata scattata dal fotografo francese Niepce nel 1827. Sebbene a noi questa fotografia sembri insignificante e poco importante, tuttavia racchiude in sé uno studio e una tecnica che, al tempo in cui questa è stata fatta, erano molto avanzati. Innanzitutto bisogna pensare che il modo in cui la prima fotografia è stata scattata è molto diverso da quello con il quale catturiamo noi oggi i momenti più importanti delle nostre giornate. Infatti Niepce immortalò l’immagine con una camera oscura su un foglio di stagno ricoperto di bitume, dopo una lunga esposizione. La miscela di bitume esposta alla luce si indurì mentre quella non esposta fu rimossa. In questo modo si è venuta a formare l’immagine della vista dalla casa del fotografo, che ancora oggi possiamo ammirare. Dal 1827 a oggi le tecniche di fotografia si sono evolute, e tuttora si stanno evolvendo. Infatti al giorno d’oggi grazie alle nuove ricerche e scoperte tecnologiche si stanno cercando metodi sempre più avanzati per aumentare la sensibilità della macchina fotografica che non ha più bisogno di una lastra di stagno ricoperto di catrame. Adesso al suo posto è presente un sensore, rigorosamente digitale, che più è sensibile e costoso più riesce a catturare la luce e a catturare in modo preciso la realtà. Nonostante siano cambiate le tecniche di realizzazione e gli strumenti usati, la fotografia ha uno scopo principale che non è cambiato durante gli anni; essa infatti è nata e rimane ancora oggi importante perché capace di catturare un istante della nostra vita e di raccontare storie, avvenimenti di tutti i giorni e persino stati d’animo, meglio di mille parole.
di Elena, Stefano e Veronica
Fotografia: scrivere con la luce, catturare un istante di vita che diventa immortale. Nel corso del tempo la fotografia è diventata una vera e propria arte, ha assunto diversi ruoli all’interno della società e ha acquistato sempre più importanza. Infatti scattare una foto serve per esprimere più concetti: documentare il passato, riesumare antichi ricordi e dare sfogo alla propria creatività e fantasia.
La fotografia, però, non è sempre stata così come la conosciamo: infatti la sua storia è molto lunga e complicata, ed è nata dalle idee e ragionamenti delle più grandi menti della storia, qui vi sono solo i passaggi più importanti.
Tutto comincia in Grecia nel IV secolo avanti Cristo quando Aristotele (384/3 -322 a.C.) descrisse il fenomeno della camera oscura, secondo cui in un luogo chiuso e buio attraverso un foro la luce riproduce all’interno l’immagine capovolta dell’esterno. Si deve però giungere attorno all’anno mille con lo studioso di ottica arabo Alhazen Ibn Al-Haitham per approfondire il fenomeno e attuare grandi studi. Passano altri cinquecento anni e Leonardo Da Vinci costruisce la prima camera oscura e ipotizza che l’occhio umano funzioni allo stesso modo. Nel 1550 Gerolamo Cardano aggiunge alla macchina una lente convessa per aumentare la luminosità. Diciotto anni dopo Daniele Barbaro aggiunge un diaframma per ridurre le aberrazioni ( ovvero le distorsioni dell’immagine). A questo punto manca solo il materiale per fermare l’immagine; iniziano così studi sui materiali fotosensibili compiuti da J. Heinrich Schulze, da John Frederick William Herschel e molti altri.
La prima fotografia, Vista dalla finestra a Le Gras, è stata scattata dal fotografo francese Niepce nel 1827. Sebbene a noi questa fotografia sembri insignificante e poco importante, tuttavia racchiude in sé uno studio e una tecnica che, al tempo in cui questa è stata fatta, erano molto avanzati. Innanzitutto bisogna pensare che il modo in cui la prima fotografia è stata scattata è molto diverso da quello con il quale catturiamo noi oggi i momenti più importanti delle nostre giornate. Infatti Niepce immortalò l’immagine con una camera oscura su un foglio di stagno ricoperto di bitume, dopo una lunga esposizione. La miscela di bitume esposta alla luce si indurì mentre quella non esposta fu rimossa. In questo modo si è venuta a formare l’immagine della vista dalla casa del fotografo, che ancora oggi possiamo ammirare. Dal 1827 a oggi le tecniche di fotografia si sono evolute, e tuttora si stanno evolvendo. Infatti al giorno d’oggi grazie alle nuove ricerche e scoperte tecnologiche si stanno cercando metodi sempre più avanzati per aumentare la sensibilità della macchina fotografica che non ha più bisogno di una lastra di stagno ricoperto di catrame. Adesso al suo posto è presente un sensore, rigorosamente digitale, che più è sensibile e costoso più riesce a catturare la luce e a catturare in modo preciso la realtà. Nonostante siano cambiate le tecniche di realizzazione e gli strumenti usati, la fotografia ha uno scopo principale che non è cambiato durante gli anni; essa infatti è nata e rimane ancora oggi importante perché capace di catturare un istante della nostra vita e di raccontare storie, avvenimenti di tutti i giorni e persino stati d’animo, meglio di mille parole.
di Elena, Stefano e Veronica
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COMPOSIZIONE DI UN'IMMAGINE
Prima di scattare una fotografia vanno attentamente studiati e valutati: l’inquadratura, il momento, il centro di interesse e l’angolo di ripresa.
I nostri occhi osservano uno spazio senza limiti, invece nella fotocamera l’inquadratura è limitata da quattro lati. È quindi necessario scegliere cosa includere e cosa escludere dal fotogramma e decidere la posizione di un elemento rispetto agli altri. Anche l’altezza di un’ inquadratura può influire molto sull’effetto finale: un orizzonte alto mette in risalto il primo piano, un orizzonte basso fa risaltare il cielo. L’angolazione è un altro elemento che influisce sul fotogramma finale, infatti determina il punto di vista dell’osservatore e l’area coperta dall’inquadratura. Un oggetto può essere inquadrato da diverse angolazioni: un’inquadratura dall’alto trasmette un’ idea di sottomissione del soggetto fotografato; dal basso invece un’idea di potenza; l’inquadratura dall’alto o plongèe è quella che si ottiene collocando la macchina da ripresa al di sopra dell’oggetto filmato; l’inquadratura dal basso o contre-plongée è quella che si ottiene collocando la macchina da ripresa al di sotto dell’oggetto filmato.
Ci sono nove criteri per comporre un’immagine nel modo corretto secondo il fotografo Steve McCurry:
-Steve McCurry
di Margherita e Martina
Prima di scattare una fotografia vanno attentamente studiati e valutati: l’inquadratura, il momento, il centro di interesse e l’angolo di ripresa.
I nostri occhi osservano uno spazio senza limiti, invece nella fotocamera l’inquadratura è limitata da quattro lati. È quindi necessario scegliere cosa includere e cosa escludere dal fotogramma e decidere la posizione di un elemento rispetto agli altri. Anche l’altezza di un’ inquadratura può influire molto sull’effetto finale: un orizzonte alto mette in risalto il primo piano, un orizzonte basso fa risaltare il cielo. L’angolazione è un altro elemento che influisce sul fotogramma finale, infatti determina il punto di vista dell’osservatore e l’area coperta dall’inquadratura. Un oggetto può essere inquadrato da diverse angolazioni: un’inquadratura dall’alto trasmette un’ idea di sottomissione del soggetto fotografato; dal basso invece un’idea di potenza; l’inquadratura dall’alto o plongèe è quella che si ottiene collocando la macchina da ripresa al di sopra dell’oggetto filmato; l’inquadratura dal basso o contre-plongée è quella che si ottiene collocando la macchina da ripresa al di sotto dell’oggetto filmato.
Ci sono nove criteri per comporre un’immagine nel modo corretto secondo il fotografo Steve McCurry:
- La regola dei terzi che si applica sia a foto orizzontali sia a foto verticali, dividendo l’immagine in tre parti uguali in larghezza e in altezza e posizionando il soggetto principale lungo una delle linee principali.
- Le linee guida sono linee immaginarie (ad esempio binari, ponti etc.) che conducono lo sguardo in un punto desiderato
- Le diagonali. Queste conferiscono movimento alla foto.
- Le cornici naturali conferiscono uno spazio delimitato al soggetto ritratto nella foto.
- Contrasto tra soggetto e sfondo per far risaltare il soggetto
- Riempire il fotogramma
- Elementi con le stesse caratteristiche devono essere ripetuti per dare un tono armonioso alla foto
- Simmetria
- Occhio dominante al centro del fotogramma per dare un’impatto espressivo più forte
-Steve McCurry
di Margherita e Martina
CITAZIONI SULLA FOTOGRAFIA
JOSEPH KOUDELKA
Intorno ai decenni ‘70/’80, il fotografo Joseph Koudelka iniziò ad esplorare il continente fino ad arrivare a fotografare i gitani, mettendo da parte la diffidenza che da sempre era un pregiudizio del popolo nei loro confronti. Egli amava, quindi, camminare e per questo soggetti ricorrenti nelle foto erano le sue scarpe. Egli è inoltre noto per aver dato testimonianze fotografiche sulla primavera di Praga, facendole uscire clandestinamente e firmandosi come anonimo, per evitare danni alla sua famiglia.
HENRI BRESSON
Il fotografo Henri Cartier-Bresson, il precursore del foto-giornalismo, durante la sua lunga vita ha attraversato tutto il Novecento raccontando avvenimenti e realtà, guadagnandosi il soprannome di “occhio del secolo”.
ANSEL ADAMS
ROBERT DOISNEAU
Robert Doisneau, nato in francia, insieme a Bresson, è stato un pioniere del fotogiornalismo ed è famoso soprattutto per le foto scattate in strada, nelle vie delle periferie e del centro. Egli era capace di cogliere aspetti inaspettati e curiosi della società parigina.
JOSEPH KOUDELKA
Intorno ai decenni ‘70/’80, il fotografo Joseph Koudelka iniziò ad esplorare il continente fino ad arrivare a fotografare i gitani, mettendo da parte la diffidenza che da sempre era un pregiudizio del popolo nei loro confronti. Egli amava, quindi, camminare e per questo soggetti ricorrenti nelle foto erano le sue scarpe. Egli è inoltre noto per aver dato testimonianze fotografiche sulla primavera di Praga, facendole uscire clandestinamente e firmandosi come anonimo, per evitare danni alla sua famiglia.
- “Il consiglio che do ad un giovane che vuole fare il fotografo è comperarsi un buon paio di scarpe e imparare a vedere."-Joseph Koudelka
- “Quando vivi in un luogo a lungo, diventi cieco perché non osservi più nulla. Io viaggio per non diventare cieco.” -Joseph Koudelka
- “Se una foto è buona racconta molte storie diverse.” -Joseph Koudelka
HENRI BRESSON
Il fotografo Henri Cartier-Bresson, il precursore del foto-giornalismo, durante la sua lunga vita ha attraversato tutto il Novecento raccontando avvenimenti e realtà, guadagnandosi il soprannome di “occhio del secolo”.
- “Le fotografie possono raggiungere l’eternità attraverso il momento.” Henri Bresson
- “Noi fotografi abbiamo sempre a che fare con cose che svaniscono di continuo, e quando sono svanite non c’è espediente che possa farle ritornare. Non possiamo stampare e sviluppare un ricordo.” Henri Bresson
- “È un’illusione che le foto si facciano con la macchina: si fanno con gli occhi, con il cuore, con la testa." -Henri Bresson
ANSEL ADAMS
- “Ho sempre pensato che la fotografia sia come una barzelletta: se la devi spiegare non è venuta bene.” -Ansel Adams
- “Non fai solo una fotografia con una macchina fotografica. Tu metti nella fotografia tutte le immagini che hai visto, i libri che hai letto, la musica che hai sentito, e le persone che hai amato.” -Ansel Adams
- "Non c’è niente di peggio di un immagine nitida di un concetto sfuocato.” -Ansel Adams
ROBERT DOISNEAU
Robert Doisneau, nato in francia, insieme a Bresson, è stato un pioniere del fotogiornalismo ed è famoso soprattutto per le foto scattate in strada, nelle vie delle periferie e del centro. Egli era capace di cogliere aspetti inaspettati e curiosi della società parigina.
- “Non mi sono mai chiesto perché scattassi delle foto. In realtà la mia è una battaglia disperata contro l’idea che siamo tutti destinati a scomparire. Sono deciso ad impedire al tempo di scorrere.” -Robert Doisneau
- “Il più bello, il più semplice di tutti è il riflesso spontaneo con il quale si pensa di fermare un attimo di gioia destinato a scomparire.” -Robert Doisneau
- “Vi spiego come mi prende la voglia di fare una fotografia. Spesso è la continuazione di un sogno. Mi sveglio un mattino con una straordinaria voglia di vedere, di vivere. Allora devo andare. Ma non troppo lontano, perché se si lascia passare del tempo, l’entusiasmo, il bisogno, la voglia di fare svaniscono.” -Robert Doisneau