Incursioni d'Arte
ROSSO TIZIANO
Perché il colore “Rosso Tiziano” si chiama così? Prende il nome dal celebre pittore Tiziano Vecellio. Tiziano nacque nella repubblica di Venezia intorno al 1480, fu un artista innovatore e poliedrico, maestro del colore tonale. Il rinnovamento della pittura di cui fu autore si basò sull'uso personalissimo del colore. Il pittore seguì Giorgione, che nel primo decennio del Cinquecento impresse alla pittura una svolta decisiva verso l'uso di un impasto cromatico più ricco e sfumato. Tiziano in particolare usò contrasti cromatici più decisi, infondendo, soprattutto nell'ultima fase della sua carriera, un inedito dinamismo alla superficie pittorica di straordinaria modernità, arrivando ad impastare i colori direttamente sulla tela, con pennellate veloci e volutamente imprecise. Nella maggior parte delle sue opere ritrattistiche vi sono raffigurate donne bellissime e sensuali, molto spesso con la capigliatura sciolta ed abbondante che ricade sul corpo dalle nude spalle, con accessori allegorici o simbolici come animali domestici o strumenti musicali. In tutte le sue opere ritrattistiche predomina il rosso. Più che ritratti sono considerati pure esaltazioni dell’eleganza e della bellezza femminile.Tiziano Vecellio rappresentava la scuola veneziana, che nel Rinascimento si contrappose a quella tosco-romana perché da essa si distingueva nell'ambito dello stile: la scuola di Venezia, infatti, proponeva il colore come creatore di forme e atmosfere; di conseguenza grande importanza veniva data alla luce e alla sua capacità di mettere in risalto i corpi. Ecco perché Tiziano usa tantissimo l'oro e il rosso, proprio per far valere al meglio questa tecnica pittorica. Parrucchieri e donne di sevizio lavorano spesso alla realizzazione di tinture o alla stesura delle stesse sui capelli di padroni e padrone di casa. Cambiare il colore dei capelli era fondamentale, nel Cinquecento; la tinta preferita dalle signore era quella che oggi chiamiamo rosso Tiziano, cioè un castano chiarissimo, portato a virare al biondo, con intense sfumature rossicce. Il modello era quello dei capelli di Lesbia, l’amante di Catullo, che, come tutte le romane antiche, amava le decolorazioni dei capelli. Di fatto, le donne di ogni classe sociale urbana, nel Cinquecento, provvedevano con i loro unguenti naturali, restando poi al sole affinché le sostanze entrassero in azione. Risulta anche molto diffusa la moda della decolorazione tra i giovani maschi; passata l’età della giovinezza, subentravano, per gli uomini, tinte molto scure, ebanizzate, che avevano la funzione di rendere severa l’espressione del volto e al tempo stesso offrire l’idea di un vigore che se ne stava andando. La moda di oggi accoglie anche quelle antiche suggestioni, preferendo tinte tonalmente molto morbide e dolci, che non induriscono i tratti del volto, come quelle di Tiziano.
di Deborah e Francesca
Perché il colore “Rosso Tiziano” si chiama così? Prende il nome dal celebre pittore Tiziano Vecellio. Tiziano nacque nella repubblica di Venezia intorno al 1480, fu un artista innovatore e poliedrico, maestro del colore tonale. Il rinnovamento della pittura di cui fu autore si basò sull'uso personalissimo del colore. Il pittore seguì Giorgione, che nel primo decennio del Cinquecento impresse alla pittura una svolta decisiva verso l'uso di un impasto cromatico più ricco e sfumato. Tiziano in particolare usò contrasti cromatici più decisi, infondendo, soprattutto nell'ultima fase della sua carriera, un inedito dinamismo alla superficie pittorica di straordinaria modernità, arrivando ad impastare i colori direttamente sulla tela, con pennellate veloci e volutamente imprecise. Nella maggior parte delle sue opere ritrattistiche vi sono raffigurate donne bellissime e sensuali, molto spesso con la capigliatura sciolta ed abbondante che ricade sul corpo dalle nude spalle, con accessori allegorici o simbolici come animali domestici o strumenti musicali. In tutte le sue opere ritrattistiche predomina il rosso. Più che ritratti sono considerati pure esaltazioni dell’eleganza e della bellezza femminile.Tiziano Vecellio rappresentava la scuola veneziana, che nel Rinascimento si contrappose a quella tosco-romana perché da essa si distingueva nell'ambito dello stile: la scuola di Venezia, infatti, proponeva il colore come creatore di forme e atmosfere; di conseguenza grande importanza veniva data alla luce e alla sua capacità di mettere in risalto i corpi. Ecco perché Tiziano usa tantissimo l'oro e il rosso, proprio per far valere al meglio questa tecnica pittorica. Parrucchieri e donne di sevizio lavorano spesso alla realizzazione di tinture o alla stesura delle stesse sui capelli di padroni e padrone di casa. Cambiare il colore dei capelli era fondamentale, nel Cinquecento; la tinta preferita dalle signore era quella che oggi chiamiamo rosso Tiziano, cioè un castano chiarissimo, portato a virare al biondo, con intense sfumature rossicce. Il modello era quello dei capelli di Lesbia, l’amante di Catullo, che, come tutte le romane antiche, amava le decolorazioni dei capelli. Di fatto, le donne di ogni classe sociale urbana, nel Cinquecento, provvedevano con i loro unguenti naturali, restando poi al sole affinché le sostanze entrassero in azione. Risulta anche molto diffusa la moda della decolorazione tra i giovani maschi; passata l’età della giovinezza, subentravano, per gli uomini, tinte molto scure, ebanizzate, che avevano la funzione di rendere severa l’espressione del volto e al tempo stesso offrire l’idea di un vigore che se ne stava andando. La moda di oggi accoglie anche quelle antiche suggestioni, preferendo tinte tonalmente molto morbide e dolci, che non induriscono i tratti del volto, come quelle di Tiziano.
di Deborah e Francesca
IL ROSSO DI ANISH KAPOOR
In questa prima opera del 2009, “Bombe di colore”, l’artista Indiano Anish Kapoor ha voluto rappresentare il disfacimento della materia durante la guerra. Un cannone ad aria compressa spara ogni tre minuti un cilindro composto di colori ad olio e cera contro l’angolo opposto della stanza e i proiettili, perdendo quasi totalmente la forma, si schiantano con forte rumore sul muro bianco di fronte che si imbratta progressivamente. Il colore rosso sangue è un simbolo degli orrori della guerra e in particolare del disfacimento dei corpi dei soldati che vengono deformati e resi talvolta irriconoscibili se colpiti da cannoni e altre armi.
In questa prima opera del 2009, “Bombe di colore”, l’artista Indiano Anish Kapoor ha voluto rappresentare il disfacimento della materia durante la guerra. Un cannone ad aria compressa spara ogni tre minuti un cilindro composto di colori ad olio e cera contro l’angolo opposto della stanza e i proiettili, perdendo quasi totalmente la forma, si schiantano con forte rumore sul muro bianco di fronte che si imbratta progressivamente. Il colore rosso sangue è un simbolo degli orrori della guerra e in particolare del disfacimento dei corpi dei soldati che vengono deformati e resi talvolta irriconoscibili se colpiti da cannoni e altre armi.
Il rosso per l’artista però non è solo il colore della guerra come ci dimostra nella sua seconda opera “My red homeland” in cui la stessa cera rossa viene modellata da una specie di enorme spatola che gira, rendendola piatta. Qui Kapoor vuole rappresentare la terra rossa della sua terra d’origine: l’India.
In una terza opera, “Detriti di una discarica romantica”, l’artista vuole di nuovo rappresentare il disfacimento della materia, facendo cadere un blocco della stessa cera rossa utilizzata nelle due opere precedenti da un tapis roulant da un’altezza di circa 10 metri. La cera, nell’impatto col suolo, si disfa quasi del tutto lasciando capire qual era la sua forma iniziale.
di Filippo
In una terza opera, “Detriti di una discarica romantica”, l’artista vuole di nuovo rappresentare il disfacimento della materia, facendo cadere un blocco della stessa cera rossa utilizzata nelle due opere precedenti da un tapis roulant da un’altezza di circa 10 metri. La cera, nell’impatto col suolo, si disfa quasi del tutto lasciando capire qual era la sua forma iniziale.
di Filippo