"Il mondo non lo ereditiamo dai nostri padri, ma lo abbiamo in prestito dai nostri figli!"
La Libia: caos!
La situazione della Libia è fuori controllo, afferma il premier italiano Matteo Renzi, essendo un territorio frammentato e diviso tra due parlamenti litiganti e la minaccia inevitabile dell'Isis alle porte. La Libia, infatti, come segnato sulla cartina, è divisa tra tre zone principali: la Tripolitania (con Tripoli come città principale, in cui c'è un governo non riconosciuto dall'ONU), la Cirenaica (con un parlamento riconosciuto dall'ONU che ha sede a Tobruk) e il Fezzan (un territorio principalmente desertico abitato da popolazioni nomadi). Ma come mai la Libia si trova in una situazione così difficile? Innanzitutto, la Libia è stata, fin dall'antichità, uno stato importante che ha conosciuto la dominazione di vari imperi e regni che hanno scritto la Storia dell'uomo. Questo territorio è stato infatti popolato dagli Egizi, dai Fenici, dai Romani, dagli Arabi ed è entrato a far parte del grande Impero Ottomano, prima di diventare, nel 1934, dominio dell'Italia, la grande proletaria che si è mossa e da cui partì un ingente flusso migratorio. Nel 1951, la Libia, con l'appoggio dell'ONU, ottenne l'indipendenza, ma nel 1969, con un colpo di stato, prese il potere il colonnello Gheddafi, che instaurò una dittatura che durò fino al 2011, quando egli venne ucciso. Il sogno di Gheddafi era di creare un socialismo islamico, ma egli si inimicò il mondo occidentale, in particolare gli USA, che lo accusarono di parecchi attentati terroristici di cui Gheddafi si dichiarò sempre innocente. Nel 1986, il presidente americano Ronald Reagan decise di attaccare militarmente Gheddafi con un bombardamento che uccise la figlia del dittatore ma che lo lasciò indenne. A questo fatto seguirono altri attacchi terroristici della Libia rivolti agli Stati Uniti. Negli anni successivi al 2000, gli USA, sfruttando la guerra civile scoppiata in Libia, riuscirono a uccidere Gheddafi nel 2011. La morte di Gheddafi ha gettato nel caos la Libia, divisa tra due parlamenti troppo deboli e frammentati. Inoltre, Gheddafi, invece di tentare di unificare la Libia, ha causato una divisone ancora maggiore di questo stato in tribù e clan. La Libia è dunque da alcuni anni in una situazione molto difficile e sembra non voler accettare l'aiuto proposto dall'Italia, la sua ex-colonizzatrice, verso cui la Libia ha addirittura istituito una giornata dedicata all'odio. E con la minaccia incombente dell'Isis che ha già conquistato due città (Derna e Sirte), sembra che la situazione sia ancora più complicata. L'unica soluzione a questa situazione delicata è che i due parlamenti della Libia (quello della Tripolitania e quello della Cirenaica) si mettano d'accordo e cerchino di riunificare la Libia che sta diventando sempre più frammentata e, di conseguenza, facile conquista di organizzazioni terroristiche. Con i due parlamenti che sembrano sempre più disposti a non trovare punti in comune su cui lavorare, l'unica soluzione sembra ancora quella disperata da parte del mondo occidentale di porre al governo una figura forte e determinata. di Marianna