PINOCCHIO: TRA ARTE E REALTÀ AMBIENTALE
Nel precedente articolo abbiamo scoperto cos'è l’associazione ReMida e di cosa si occupa. Come già detto, questa ha come sede il chiostro di Voltorre, che si presenta quindi con due anime, quella espositiva e quella educativa; è in quest’ultima che prende vita la mostra riguardante Pinocchio dell’artista Ettore Antonini. Carla Tocchetti, project manager di questo evento, sottolinea il fatto, molto raro, che in questa esposizione siano presenti circa cento opere accomunate dallo stesso tema, ovvero le avventure e disavventure del personaggio della favola di Collodi. L’artista ha spaziato in diversi ambiti: xilografie, terrecotte e acrilici su legno; sono tutti presenti alla mostra.
Il chiostro è frequentato annualmente da circa 6000 visitatori provenienti soprattutto da ambienti scolastici, quindi alunni, insegnanti e famiglie. Qui i bambini, insieme a ReMida, scoprono l’importanza del riutilizzo degli scarti aziendali. Alla mostra, infatti, adulti e bambini, oltre a godere delle opere del maestro Antonini, possono creare i personaggi di Pinocchio con materiali inutilizzati dalle aziende, ma per niente pericolosi o nocivi.
Ettore Antonini, nato a Venegono Inferiore nel 1952, ha lavorato come grafico pubblicitario, e solo in seguito si è dedicato completamente alla sua arte. Come lui stesso ha detto, Pinocchio è “il top delle favole italiane”, questo perché il romanzo di Collodi racchiude in sé due chiavi di lettura: quella del bambino, incentrata sul sogno e sulla meraviglia suscitata da una storia articolata e fantastica, solitamente scoperta ed esplorata insieme ai genitori, e quella dell’adulto, che vede nei personaggi incontrati da Pinocchio e nelle sue peripezie le proprie esperienze passate. Per esempio, Geppetto e la Fata Turchina metaforicamente impersonano le figure del padre e della madre, mentre gli animali, anche quelli che passano in secondo piano, come il serpente o la lumaca, rappresentano le persone incontrate nel corso della propria vita.
In conclusione, queste due attività coniugate contribuiscono a formare direttamente i bambini, ma, indirettamente, anche i genitori, dal punto di vista ambientale, perché li aiuta a rendersi conto degli sprechi causati dal consumismo, e anche dal punto di vista culturale, mettendoli a contatto con la conoscenza di una importantissima opera italiana come “Pinocchio” mediante diverse forme d’arte.
Il chiostro è frequentato annualmente da circa 6000 visitatori provenienti soprattutto da ambienti scolastici, quindi alunni, insegnanti e famiglie. Qui i bambini, insieme a ReMida, scoprono l’importanza del riutilizzo degli scarti aziendali. Alla mostra, infatti, adulti e bambini, oltre a godere delle opere del maestro Antonini, possono creare i personaggi di Pinocchio con materiali inutilizzati dalle aziende, ma per niente pericolosi o nocivi.
Ettore Antonini, nato a Venegono Inferiore nel 1952, ha lavorato come grafico pubblicitario, e solo in seguito si è dedicato completamente alla sua arte. Come lui stesso ha detto, Pinocchio è “il top delle favole italiane”, questo perché il romanzo di Collodi racchiude in sé due chiavi di lettura: quella del bambino, incentrata sul sogno e sulla meraviglia suscitata da una storia articolata e fantastica, solitamente scoperta ed esplorata insieme ai genitori, e quella dell’adulto, che vede nei personaggi incontrati da Pinocchio e nelle sue peripezie le proprie esperienze passate. Per esempio, Geppetto e la Fata Turchina metaforicamente impersonano le figure del padre e della madre, mentre gli animali, anche quelli che passano in secondo piano, come il serpente o la lumaca, rappresentano le persone incontrate nel corso della propria vita.
In conclusione, queste due attività coniugate contribuiscono a formare direttamente i bambini, ma, indirettamente, anche i genitori, dal punto di vista ambientale, perché li aiuta a rendersi conto degli sprechi causati dal consumismo, e anche dal punto di vista culturale, mettendoli a contatto con la conoscenza di una importantissima opera italiana come “Pinocchio” mediante diverse forme d’arte.
Marco Barbesino, Andrea Bosone, Lea Lucia Coccorese, Angelica Lozza, Marta Scala