VILLA VALMARANA AI NANI
Villa Valmarana ai Nani, la prima villa veneta che abbiamo visitato, sorge alle pendici del Monte Berico.
Essa appartiene da sempre alla famiglia Valmarana, nobili di antica stirpe, che la abitano ancora oggi, ma la lasciano aperta al pubblico sei giorni a settimana.
La villa è circondata da mura di cinta sulla cui sommità sono posizionate 17 sculture di pietra rappresentanti dei nani, da qui il nome Valmarana "ai nani".
Questo curioso nome può essere spiegato attraverso una leggenda legata a questa magnifica villa.
Si narra, infatti, che lì abitasse una principessa affetta da nanismo, e che il padre, per il grande amore che provava nei suoi confronti, per non farla sentire diversa a causa del suo difetto fisico,l'avesse circondata da servitù di uguale statura.
In seguito, si racconta che un giorno un principe fosse penetrato di nascosto nella villa e che la principessa, dopo averlo visto, si fosse resa conto della sua deformità. Così la principessa si gettò dalla torre per la disperazione e la servitù, dopo essersi arrampicata sulle mura e aver visto il triste spettacolo, si trasformò in pietra per il dolore.
La villa presenta un immenso giardino decorato da fiori meravigliosi che fa solo da anteprima alla magnificenza degli interni dell'edificio, affrescati da due diversi artisti, Giambattista Tiepolo e il figlio Giandomenico su commissione dell'allora proprietario, presenta due stili e due temi completamente differenti.
Giambattista Tiepolo affrescata le prime quattro sale con tema amoroso rappresentando i protagonisti di quattro poemi mitologici-classici.
Nella prima sala, dedicata all'Iliade è possibile vedere Achille malinconico e solitario dopo aver rinunciato a Briseide.
In quella che segue , dell'Orlando furioso, invece Tiepolo raffigura Ruggero che salva Angelica dall'orca e la storia tra Meandro e Angelica.
Quella dedicata all'Eneide racconta di Enea costretto da Mercurio ad abbandonare Didone e l'ultima sala, dedicata al poema della 'Gerusalemme liberata' narra di Rinaldo che abbandona la maga Armida.
Di Giambattista Tiepolo è anche l'atrio dove è rappresentato il 'Sacrificio di Ifigenia'.
Giandomenico, staccandosi completamente dal padre, rappresenta nella foresteria scene di via quotidiana, passando dalla vita dei contadini a quella dei nobili, per realizzare infine affreschi che illustrano scene della lontana Cina. Segue uno stile più moderno rispetto a quello che caratterizza il resto della villa.
Oltre alle visite giudate, la villa ospita durante l'anno ricevimenti di matrimoni che trovano in questo spettacolare luogo la giusta cornice per un giorno indimenticabile.
Essa appartiene da sempre alla famiglia Valmarana, nobili di antica stirpe, che la abitano ancora oggi, ma la lasciano aperta al pubblico sei giorni a settimana.
La villa è circondata da mura di cinta sulla cui sommità sono posizionate 17 sculture di pietra rappresentanti dei nani, da qui il nome Valmarana "ai nani".
Questo curioso nome può essere spiegato attraverso una leggenda legata a questa magnifica villa.
Si narra, infatti, che lì abitasse una principessa affetta da nanismo, e che il padre, per il grande amore che provava nei suoi confronti, per non farla sentire diversa a causa del suo difetto fisico,l'avesse circondata da servitù di uguale statura.
In seguito, si racconta che un giorno un principe fosse penetrato di nascosto nella villa e che la principessa, dopo averlo visto, si fosse resa conto della sua deformità. Così la principessa si gettò dalla torre per la disperazione e la servitù, dopo essersi arrampicata sulle mura e aver visto il triste spettacolo, si trasformò in pietra per il dolore.
La villa presenta un immenso giardino decorato da fiori meravigliosi che fa solo da anteprima alla magnificenza degli interni dell'edificio, affrescati da due diversi artisti, Giambattista Tiepolo e il figlio Giandomenico su commissione dell'allora proprietario, presenta due stili e due temi completamente differenti.
Giambattista Tiepolo affrescata le prime quattro sale con tema amoroso rappresentando i protagonisti di quattro poemi mitologici-classici.
Nella prima sala, dedicata all'Iliade è possibile vedere Achille malinconico e solitario dopo aver rinunciato a Briseide.
In quella che segue , dell'Orlando furioso, invece Tiepolo raffigura Ruggero che salva Angelica dall'orca e la storia tra Meandro e Angelica.
Quella dedicata all'Eneide racconta di Enea costretto da Mercurio ad abbandonare Didone e l'ultima sala, dedicata al poema della 'Gerusalemme liberata' narra di Rinaldo che abbandona la maga Armida.
Di Giambattista Tiepolo è anche l'atrio dove è rappresentato il 'Sacrificio di Ifigenia'.
Giandomenico, staccandosi completamente dal padre, rappresenta nella foresteria scene di via quotidiana, passando dalla vita dei contadini a quella dei nobili, per realizzare infine affreschi che illustrano scene della lontana Cina. Segue uno stile più moderno rispetto a quello che caratterizza il resto della villa.
Oltre alle visite giudate, la villa ospita durante l'anno ricevimenti di matrimoni che trovano in questo spettacolare luogo la giusta cornice per un giorno indimenticabile.