VILLA MALCONTENTA
Durante la navigazione sul fiume Brenta, tra le fronde degli alberi che costeggiavano la riva abbiamo potuto scorgere un grande edificio dalla caratteristiche palladiane, che la guida ci ha indicato come Villa Foscari, conosciuta anche come Villa Malcontenta.
La prima denominazione si riferisce alla famiglia che ne ordinò il progetto e la costruzione. Essi furono entrambi affidati al celebre Andrea Palladio, noto architetto padovano che lavorò per molti anni nel territorio di Vicenza.
Il secondo nome attribuito a questa villa, invece, ha delle origini piuttosto curiose.
La prima ipotesi (avvalorata da ragioni linguistiche) si riferisce appunto al significato del nome: esso, infatti, potrebbe derivare dall'espressione latina "mal contempta", ossia mal contenuta, perché la villa fu costruita proprio sulla riva del fiume, in un luogo dove l'acqua era "mal contenuta" e quindi straripava.
L'altra ipotesi, invece, è legata a una triste leggenda che si narrava in questi territori: si diceva, infatti, che subito dopo la costruzione della villa un membro della famiglia Foscari, essendosi sposato con una ragazza dagli atteggiamenti troppo dissoluti, la rinchiuse tra le mura di quest'edificio, senza permettere a nessuno di portarle conforto o compagnia. Per trent'anni, la giovane visse completamente isolata dai compaesani che, non vedendola ma udendo i suoi continui lamenti, denominarono questa villa "Malcontenta", per serbare il ricordo della giovane abbandonata.
Se questa leggenda sia vera oppure no, noi non ve lo sapremmo dire, ma sicuramente Villa Malcontenta ha osservato il nostro battello allontanarsi lento sulle acque del Brenta, e quando l'ultima scia bianca che increspava la superficie del fiume è sparita, lasciando dietro di sé solo un profondo silenzio, essa è tornata a riposare nella calma della sponda isolata, e a dormire, cullata dalla dolce voce del vento tra gli alberi.
La prima denominazione si riferisce alla famiglia che ne ordinò il progetto e la costruzione. Essi furono entrambi affidati al celebre Andrea Palladio, noto architetto padovano che lavorò per molti anni nel territorio di Vicenza.
Il secondo nome attribuito a questa villa, invece, ha delle origini piuttosto curiose.
La prima ipotesi (avvalorata da ragioni linguistiche) si riferisce appunto al significato del nome: esso, infatti, potrebbe derivare dall'espressione latina "mal contempta", ossia mal contenuta, perché la villa fu costruita proprio sulla riva del fiume, in un luogo dove l'acqua era "mal contenuta" e quindi straripava.
L'altra ipotesi, invece, è legata a una triste leggenda che si narrava in questi territori: si diceva, infatti, che subito dopo la costruzione della villa un membro della famiglia Foscari, essendosi sposato con una ragazza dagli atteggiamenti troppo dissoluti, la rinchiuse tra le mura di quest'edificio, senza permettere a nessuno di portarle conforto o compagnia. Per trent'anni, la giovane visse completamente isolata dai compaesani che, non vedendola ma udendo i suoi continui lamenti, denominarono questa villa "Malcontenta", per serbare il ricordo della giovane abbandonata.
Se questa leggenda sia vera oppure no, noi non ve lo sapremmo dire, ma sicuramente Villa Malcontenta ha osservato il nostro battello allontanarsi lento sulle acque del Brenta, e quando l'ultima scia bianca che increspava la superficie del fiume è sparita, lasciando dietro di sé solo un profondo silenzio, essa è tornata a riposare nella calma della sponda isolata, e a dormire, cullata dalla dolce voce del vento tra gli alberi.