I PREGIUDIZI NEI CONFRONTI DELLE DONNE
Fin dai tempi più antichi, la figura femminile è stata subordinata a quella maschile. La sua associazione alla famiglia e alla cura dei figli è immediata, così come per l’uomo è scontata quella al lavoro, ai soldi e alla protezione della donna stessa.
Ma siamo sicuri che questa sia la giusta impostazione per vivere al meglio?
Ovviamente no: è da molto tempo, ormai, che sia gli uomini che le donne lottano per la parità dei sessi, e questo dimostra quanto sia profonda la nostra presa di coscienza.
Se una donna lavora, ancora oggi, nel ventunesimo secolo, si ritrova spesso a fare i conti con delle difficoltà che un uomo difficilmente riscontra: uno stipendio inferiore, discriminazioni di genere, molestie, ecc.
Tuttavia, non mancano esempi di eccellenza femminile nell’ambito lavorativo: Angela Merkel, la tanto chiacchierata Hillary Clinton, Janet Yellen, Melinda Gates e molte altre.
Anche se in molti luoghi del mondo il problema è stato quasi completamente risolto, nelle menti della maggior parte delle persone, purtroppo, sono ancora radicati dei preconcetti discriminatori nei confronti delle donne.
Se una donna viene picchiata o violentata, di chi è la colpa, della donna o del molestatore?
Quasi tutti risponderanno che è del molestatore, ma continueranno a farlo, sapendo che la donna era vestita in maniera succinta? Sono sicura di no e credo che qualcuno penserà che “la donna non avrebbe dovuto indossare dei vestiti provocanti, se non voleva attirare attenzioni indesiderate”.
In molti non penseranno che dovrebbe essere un diritto di tutti, potersi vestire nel modo che si preferisce.
Questo è un semplice esempio dei preconcetti di cui abbiamo parlato, e si verifica tutti i giorni. Ce ne sono molti altri più banali (la donna sa cucinare e stirare, deve volere dei figli, non dovrebbe interessarsi degli affari politici) che dimostrano quanto lavoro ci sia ancora da fare.
Ovviamente, noi ragazze del Cairoli non ci aspettiamo un cambiamento radicale dall’oggi al domani, sappiamo che il viaggio dell’uguaglianza sarà pieno di ostacoli e inciampi, di ricadute e conflitti, ma invitiamo tutti quelli che leggeranno questo articolo ad impegnarsi affinché tale viaggio si concluda rapidamente.
Abbiamo infine deciso di riportare una lista di ulteriori preconcetti sulle donne raccolti all’interno della nostra classe.
Una donna:
deve curare il proprio aspetto più di un uomo
non sa guidare
è più dolce dell’uomo
non è adatta al comando
è debole
deve stare al proprio posto
non è portata per alcuni sport (rugby, calcio, pugilato) e lavori (dirigente)
deve essere educata in ogni occasione
non deve fumare, ubriacarsi e dire parolacce
è complicata e non esprime in modo chiaro ciò che pensa
non sa difendersi
non può avere un amante più giovane
non deve essere autoritaria, altrimenti viene liquidata come strega
se è bionda è stupida
non ha una vera opinione
se è femminista vuole imporsi sull’uomo
pensa solo ai vestiti
non può mostrare il proprio seno
non deve fare il primo passo
non può avere rapporti con qualcuno conosciuto da poco
adora il colore rosa.
Elena Acquaviva, Penelope Falsitta, Sara Gussoni, Veronica Martarelli, Valentina Soldo
Ma siamo sicuri che questa sia la giusta impostazione per vivere al meglio?
Ovviamente no: è da molto tempo, ormai, che sia gli uomini che le donne lottano per la parità dei sessi, e questo dimostra quanto sia profonda la nostra presa di coscienza.
Se una donna lavora, ancora oggi, nel ventunesimo secolo, si ritrova spesso a fare i conti con delle difficoltà che un uomo difficilmente riscontra: uno stipendio inferiore, discriminazioni di genere, molestie, ecc.
Tuttavia, non mancano esempi di eccellenza femminile nell’ambito lavorativo: Angela Merkel, la tanto chiacchierata Hillary Clinton, Janet Yellen, Melinda Gates e molte altre.
Anche se in molti luoghi del mondo il problema è stato quasi completamente risolto, nelle menti della maggior parte delle persone, purtroppo, sono ancora radicati dei preconcetti discriminatori nei confronti delle donne.
Se una donna viene picchiata o violentata, di chi è la colpa, della donna o del molestatore?
Quasi tutti risponderanno che è del molestatore, ma continueranno a farlo, sapendo che la donna era vestita in maniera succinta? Sono sicura di no e credo che qualcuno penserà che “la donna non avrebbe dovuto indossare dei vestiti provocanti, se non voleva attirare attenzioni indesiderate”.
In molti non penseranno che dovrebbe essere un diritto di tutti, potersi vestire nel modo che si preferisce.
Questo è un semplice esempio dei preconcetti di cui abbiamo parlato, e si verifica tutti i giorni. Ce ne sono molti altri più banali (la donna sa cucinare e stirare, deve volere dei figli, non dovrebbe interessarsi degli affari politici) che dimostrano quanto lavoro ci sia ancora da fare.
Ovviamente, noi ragazze del Cairoli non ci aspettiamo un cambiamento radicale dall’oggi al domani, sappiamo che il viaggio dell’uguaglianza sarà pieno di ostacoli e inciampi, di ricadute e conflitti, ma invitiamo tutti quelli che leggeranno questo articolo ad impegnarsi affinché tale viaggio si concluda rapidamente.
Abbiamo infine deciso di riportare una lista di ulteriori preconcetti sulle donne raccolti all’interno della nostra classe.
Una donna:
deve curare il proprio aspetto più di un uomo
non sa guidare
è più dolce dell’uomo
non è adatta al comando
è debole
deve stare al proprio posto
non è portata per alcuni sport (rugby, calcio, pugilato) e lavori (dirigente)
deve essere educata in ogni occasione
non deve fumare, ubriacarsi e dire parolacce
è complicata e non esprime in modo chiaro ciò che pensa
non sa difendersi
non può avere un amante più giovane
non deve essere autoritaria, altrimenti viene liquidata come strega
se è bionda è stupida
non ha una vera opinione
se è femminista vuole imporsi sull’uomo
pensa solo ai vestiti
non può mostrare il proprio seno
non deve fare il primo passo
non può avere rapporti con qualcuno conosciuto da poco
adora il colore rosa.
Elena Acquaviva, Penelope Falsitta, Sara Gussoni, Veronica Martarelli, Valentina Soldo