La rotonda
Villa Almerico Capra, detta La Rotonda, è una villa veneta situata a ridosso della città di Vicenza.
Nel 1565, il canonico e conte Paolo Almerico, ritiratosi dalla curia romana, decise di tornare alla sua città natale Vicenza e commissionò ad Andrea Palladio una residenza di campagna.
La costruzione iniziò circa nel 1566 e né Andrea Palladio né il proprietario Paolo Almerico videro il completamento dell'edificio, malgrado questo fosse già abitabile nel 1569.
Poiché Palladio morì nel 1580, fu il vicentino Vincenzo Scamozzi ad eseguire i lavori di completamento, che si conclusero nel 1585.
Alla morte del committente Almerico, nel 1589, la villa finì in eredità al figlio Virginio Bartolomeo, il quale, a causa della disastrosa gestione economica, fu costretto a venderla due anni dopo, nel 1591, ai fratelli Odorico e Mario Capra. Furono questi ultimi a portare infine a termine il cantiere trent'anni dopo, nel 1620.
Al complesso fu aggiunta infine la cappella gentilizia, costruita da Girolamo Albanese per volontà del conte Marzio Capra tra il 1645 e il 1663.
Nel 1565, il canonico e conte Paolo Almerico, ritiratosi dalla curia romana, decise di tornare alla sua città natale Vicenza e commissionò ad Andrea Palladio una residenza di campagna.
La costruzione iniziò circa nel 1566 e né Andrea Palladio né il proprietario Paolo Almerico videro il completamento dell'edificio, malgrado questo fosse già abitabile nel 1569.
Poiché Palladio morì nel 1580, fu il vicentino Vincenzo Scamozzi ad eseguire i lavori di completamento, che si conclusero nel 1585.
Alla morte del committente Almerico, nel 1589, la villa finì in eredità al figlio Virginio Bartolomeo, il quale, a causa della disastrosa gestione economica, fu costretto a venderla due anni dopo, nel 1591, ai fratelli Odorico e Mario Capra. Furono questi ultimi a portare infine a termine il cantiere trent'anni dopo, nel 1620.
Al complesso fu aggiunta infine la cappella gentilizia, costruita da Girolamo Albanese per volontà del conte Marzio Capra tra il 1645 e il 1663.