INTERVISTA A FRANCESCO RONCARI
Nel nostro percorso, ci siamo chiesti come le persone che presentano una disabilità fisica si rapportino allo sport.
A questo proposito abbiamo intervistato Francesco Roncari, giocatore di basket in carrozzina.
Ci ha colpito la perseveranza e dedizione con cui ha dimostrato di dedicarsi alle sue passioni, raggiungendo risultati eccellenti non solo nell'ambito sportivo, ma anche in quello scolastico.
Nel parlare con lui ci è stato fin da subito chiaro che Francesco non percepisca la disabilità come un impedimento e che non affronti difficoltà maggiori di quelle che chiunque altro può trovarsi a dover fronteggiare.
La sua attitudine dimostra che le persone diversamente abili non devono accontentarsi di una vita "normale", ma possono ambire ad una vita degna di nota.
Da quanto tempo e in quale società giochi a basket?
Gioco a basket da 11 anni.
Nella mia carriera ho giocato a Cantù, a Sassari e adesso a Varese, per quanto riguarda le squadre di club.
Inoltre, gioco nella nazionale italiana e, prima che compissi 22 anni, ho giocato nella nazionale italiana under 22, con la quale nel 2014 ho vinto ai campionati europei di Saragozza la medaglia di bronzo.
Per quali motivi hai scelto di praticare questa attività?
Per rompere la monotonia della vita di tutti i giorni, per sentirmi realizzato e per ottenere risultati degni di nota.
Sei mai stato ostacolato dal giudizio degli altri nell'intraprendere questa scelta?
Assolutamente no: tutti quelli che conosco (famiglia, parenti, amici) mi hanno sempre sostenuto in tutte le mie scelte e decisioni.
Sappiamo che sei uno studente costante. Hai incontrato delle difficoltà nel coniugare lo sport e lo studio? Puoi darci qualche consiglio?
Mi è sempre piaciuto studiare.
Per me non è stato difficile conciliare sport e studio sin dalle superiori: basta organizzarsi e impegnarsi e, nella vita, si riesce a fare tutto.
Il basket è un gioco di squadra. Che rapporto ti lega ai tuoi compagni?
Con i miei compagni c'è innanzitutto rispetto e aiuto reciproco. Inoltre, nel mio caso, essendo capitano della squadra, ho il compito di fare rispettare le regole e, se è necessario, di riprendere chi non si integra correttamente nel gruppo.
Qual è il beneficio maggiore che hai ricevuto dall'attività fisica?
L'attività fisica ti fa sicuramente stare bene con il corpo, ma soprattutto con la mente: sei più rilassato, ti senti libero e sei felice.
Hai mai trovato delle difficoltà pratiche nel dedicarti ad uno sport? Sei riuscito a superarle? In che modo?
Sono sempre stato un grande sportivo: mi piacciono sia gli sport individuali che quelli di squadra.
Prima di iniziare col basket ho fatto nuoto, judo e sci, quindi posso dire senza alcun dubbio di non aver mai trovato ostacoli in questo ambito.
Tenendo conto della tua esperienza, cosa consiglieresti a chiunque voglia dedicarsi all'attività fisica nonostante le difficoltà?
La disabilità vista come difficoltà fisica è una concezione che deve essere superata.
Il fatto di potersi dedicare ad un' attività fisica deve essere percepito da chiunque come una sfida da vincere per migliorare se stessi.
Io sono dell'idea che, se ti prefissi un obiettivo, prima o poi, con perseveranza e voglia di metterti in gioco, riuscirai a raggiungerlo e ti sentirai, in questo modo, ripagato di tutti i sacrifici.
Ringraziamo Francesco Roncari per la sua disponibilità.
A questo proposito abbiamo intervistato Francesco Roncari, giocatore di basket in carrozzina.
Ci ha colpito la perseveranza e dedizione con cui ha dimostrato di dedicarsi alle sue passioni, raggiungendo risultati eccellenti non solo nell'ambito sportivo, ma anche in quello scolastico.
Nel parlare con lui ci è stato fin da subito chiaro che Francesco non percepisca la disabilità come un impedimento e che non affronti difficoltà maggiori di quelle che chiunque altro può trovarsi a dover fronteggiare.
La sua attitudine dimostra che le persone diversamente abili non devono accontentarsi di una vita "normale", ma possono ambire ad una vita degna di nota.
Da quanto tempo e in quale società giochi a basket?
Gioco a basket da 11 anni.
Nella mia carriera ho giocato a Cantù, a Sassari e adesso a Varese, per quanto riguarda le squadre di club.
Inoltre, gioco nella nazionale italiana e, prima che compissi 22 anni, ho giocato nella nazionale italiana under 22, con la quale nel 2014 ho vinto ai campionati europei di Saragozza la medaglia di bronzo.
Per quali motivi hai scelto di praticare questa attività?
Per rompere la monotonia della vita di tutti i giorni, per sentirmi realizzato e per ottenere risultati degni di nota.
Sei mai stato ostacolato dal giudizio degli altri nell'intraprendere questa scelta?
Assolutamente no: tutti quelli che conosco (famiglia, parenti, amici) mi hanno sempre sostenuto in tutte le mie scelte e decisioni.
Sappiamo che sei uno studente costante. Hai incontrato delle difficoltà nel coniugare lo sport e lo studio? Puoi darci qualche consiglio?
Mi è sempre piaciuto studiare.
Per me non è stato difficile conciliare sport e studio sin dalle superiori: basta organizzarsi e impegnarsi e, nella vita, si riesce a fare tutto.
Il basket è un gioco di squadra. Che rapporto ti lega ai tuoi compagni?
Con i miei compagni c'è innanzitutto rispetto e aiuto reciproco. Inoltre, nel mio caso, essendo capitano della squadra, ho il compito di fare rispettare le regole e, se è necessario, di riprendere chi non si integra correttamente nel gruppo.
Qual è il beneficio maggiore che hai ricevuto dall'attività fisica?
L'attività fisica ti fa sicuramente stare bene con il corpo, ma soprattutto con la mente: sei più rilassato, ti senti libero e sei felice.
Hai mai trovato delle difficoltà pratiche nel dedicarti ad uno sport? Sei riuscito a superarle? In che modo?
Sono sempre stato un grande sportivo: mi piacciono sia gli sport individuali che quelli di squadra.
Prima di iniziare col basket ho fatto nuoto, judo e sci, quindi posso dire senza alcun dubbio di non aver mai trovato ostacoli in questo ambito.
Tenendo conto della tua esperienza, cosa consiglieresti a chiunque voglia dedicarsi all'attività fisica nonostante le difficoltà?
La disabilità vista come difficoltà fisica è una concezione che deve essere superata.
Il fatto di potersi dedicare ad un' attività fisica deve essere percepito da chiunque come una sfida da vincere per migliorare se stessi.
Io sono dell'idea che, se ti prefissi un obiettivo, prima o poi, con perseveranza e voglia di metterti in gioco, riuscirai a raggiungerlo e ti sentirai, in questo modo, ripagato di tutti i sacrifici.
Ringraziamo Francesco Roncari per la sua disponibilità.