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CENTRO STORICO
Il centro storico, nelle sue diramazioni, si articola principalmente lungo Corso Andrea Palladio, dal quale si posso già intravedere vari edifici come la Cattedrale Santa Maria Annunciata (ovvero il Duomo), il Palazzo Trissino - Baston (municipio di Vicenza) oppure i giardini della Chiesa della Santa Corona nella quale sono conservate le ossa dell'architetto al quale è intitolato lo stesso corso : Andrea Palladio.
Leggenda narra che, poiché i Vicentini si sentivano orfani del loro grande architetto, essendo Palladio un uomo che non lasciò di sé tracce visibili per i posteri, nel 1831 si sollevò la pietra tombale sulla quale erano incisi il sigillo di Palladio e lo stemma dei Della Fede, poiché la figlia dell'architetto si era sposata con un membro della cosiddetta famiglia. All'intero si trovarono ben diciotto crani umani; l'individuazione del cranio palladiano fu però unanime perché come scrisse il patologo Grabner Maraschini, presente alla scena "uno per grandezza, per la pronunciata forma ovale dall'innanzi all'indietro, con la regione frontale spaziosa e depressa, per la consistenza e grossezza delle sue ossa, attirò l'ammirazione, e quantunque sia impossibile il dimostrarlo, a quasi tutti però alla vista di quel teschio sfuggì dal labbro: questa è la testa del Palladio". Questo accadde poiché all'epoca si riteneva un uomo di grande ingegno colui che aveva una testa più grande del normale.
Un altro edificio famoso sia per l'intervento del Palladio sia per la sua ipnotica bellezza è il Teatro olimpico, il primo e più antico teatro stabile coperto dell'epoca moderna, iniziato da Andrea Palladio e terminato dal suo discepolo Ottavio Scamozzi. L'edificio venne inaugurato il 3 marzo 1585 con la rappresentazione dell’Edipo re di Sofocle. Per l’occasione, lo Scamozzi realizzò le scene in legno e stucco, che rappresentano le sette vie della città di Tebe. Dovevano essere usate solo per quella rappresentazione ma non furono mai rimosse e, malgrado pericoli d’incendio e bombardamenti bellici, si sono miracolosamente conservate fino ai giorni nostri, uniche della loro epoca. La sera della prima furono illuminate con un originale e complesso sistema di illuminazione artificiale, ideato sempre da Scamozzi.
Tuttavia non è solo il corso intitolato a lui, ma anche la Basilica palladiana, palazzo principle del governo cittadino che sorge in piazza dei Signori. Il Palladio riprogettò il precedente Palazzo della Ragione aggiungendoci le logge in marmo bianco.
Possiamo dunque affermare che il Palladio è stato un elemento fondamentale per l'arte vicentina presente nel centro storico, che è stato come una tela bianca sotto le esperte mani dell'architetto.
Leggenda narra che, poiché i Vicentini si sentivano orfani del loro grande architetto, essendo Palladio un uomo che non lasciò di sé tracce visibili per i posteri, nel 1831 si sollevò la pietra tombale sulla quale erano incisi il sigillo di Palladio e lo stemma dei Della Fede, poiché la figlia dell'architetto si era sposata con un membro della cosiddetta famiglia. All'intero si trovarono ben diciotto crani umani; l'individuazione del cranio palladiano fu però unanime perché come scrisse il patologo Grabner Maraschini, presente alla scena "uno per grandezza, per la pronunciata forma ovale dall'innanzi all'indietro, con la regione frontale spaziosa e depressa, per la consistenza e grossezza delle sue ossa, attirò l'ammirazione, e quantunque sia impossibile il dimostrarlo, a quasi tutti però alla vista di quel teschio sfuggì dal labbro: questa è la testa del Palladio". Questo accadde poiché all'epoca si riteneva un uomo di grande ingegno colui che aveva una testa più grande del normale.
Un altro edificio famoso sia per l'intervento del Palladio sia per la sua ipnotica bellezza è il Teatro olimpico, il primo e più antico teatro stabile coperto dell'epoca moderna, iniziato da Andrea Palladio e terminato dal suo discepolo Ottavio Scamozzi. L'edificio venne inaugurato il 3 marzo 1585 con la rappresentazione dell’Edipo re di Sofocle. Per l’occasione, lo Scamozzi realizzò le scene in legno e stucco, che rappresentano le sette vie della città di Tebe. Dovevano essere usate solo per quella rappresentazione ma non furono mai rimosse e, malgrado pericoli d’incendio e bombardamenti bellici, si sono miracolosamente conservate fino ai giorni nostri, uniche della loro epoca. La sera della prima furono illuminate con un originale e complesso sistema di illuminazione artificiale, ideato sempre da Scamozzi.
Tuttavia non è solo il corso intitolato a lui, ma anche la Basilica palladiana, palazzo principle del governo cittadino che sorge in piazza dei Signori. Il Palladio riprogettò il precedente Palazzo della Ragione aggiungendoci le logge in marmo bianco.
Possiamo dunque affermare che il Palladio è stato un elemento fondamentale per l'arte vicentina presente nel centro storico, che è stato come una tela bianca sotto le esperte mani dell'architetto.