basilica palladiana
“Oh felici giorni di Palladio e invidiabile gioia! Per lui la Basilica era divenuto il suo vagheggiato poema, e grande merito n’ebbe il Trissino: molto pur quella schiera di nobili, che tanto favore gli dimostrarono; e Vicenza, che di palagi si abbelliva, vide sorgere un capo d’opera lodatissimo” (Francesco Formenton, Storia e illustrazione della basilica di Palladio in Vicenza, 1870).
In Piazza dei Signori, il cuore di Vicenza, troviamo anche la Basilica Palladiana, l’antico Palazzo della Ragione, detto anche “Basilica” secondo l’uso che di questo termine veniva fatto nell’antica Roma.
La basilica era, cioè, il luogo dove si svolgevano gli affari (il piano terra era sede di botteghe e negozi) e dove si amministrava la vita della città, perché il piano superiore ospitava un enorme salone unico, dove si riuniva il consiglio cittadino.
Dal 1481 al 1494 Tommaso Formenton circondò di un doppio ordine di logge l'antico palazzo. Due anni dopo, la Basilica subì un crollo che portò il consiglio della città a discutere su una eventuale ristrutturazione per oltre quarant’anni e nel dibattito furono coinvolti diversi grandi architetti del tempo.
Tuttavia, si dovette aspettare fino al 1546 perché il progetto di Andrea Palladio fosse approvato dal Consiglio di Vicenza.
Per dissipare ogni dubbio, il Consiglio chiese la costruzione di un modello ligneo di una delle nuove arcate da sottoporre al giudizio dei vicentini. Dopo altri tre anni di discussioni, nel 1549 venne definitivamente approvato il progetto palladiano e la ristruzziorazione fu avviata. I lavori terminarono nel 1614 e ai giorni nostri la Basiica si presenta all’incirca come doveva apparire all’epoca, grazie anche ai numerosi interventi di restauro.
Curiosamente, negli anni Sessanta del secolo scorso, la Basilica Palladiana svolse la funzione di campo sportivo: era infatti il teatro delle partite casalinghe della squadra di pallacanestro di Vicenza. Oggi, la Basilica è diventata un museo e ospita mostre ed eventi.
La basilica era, cioè, il luogo dove si svolgevano gli affari (il piano terra era sede di botteghe e negozi) e dove si amministrava la vita della città, perché il piano superiore ospitava un enorme salone unico, dove si riuniva il consiglio cittadino.
Dal 1481 al 1494 Tommaso Formenton circondò di un doppio ordine di logge l'antico palazzo. Due anni dopo, la Basilica subì un crollo che portò il consiglio della città a discutere su una eventuale ristrutturazione per oltre quarant’anni e nel dibattito furono coinvolti diversi grandi architetti del tempo.
Tuttavia, si dovette aspettare fino al 1546 perché il progetto di Andrea Palladio fosse approvato dal Consiglio di Vicenza.
Per dissipare ogni dubbio, il Consiglio chiese la costruzione di un modello ligneo di una delle nuove arcate da sottoporre al giudizio dei vicentini. Dopo altri tre anni di discussioni, nel 1549 venne definitivamente approvato il progetto palladiano e la ristruzziorazione fu avviata. I lavori terminarono nel 1614 e ai giorni nostri la Basiica si presenta all’incirca come doveva apparire all’epoca, grazie anche ai numerosi interventi di restauro.
Curiosamente, negli anni Sessanta del secolo scorso, la Basilica Palladiana svolse la funzione di campo sportivo: era infatti il teatro delle partite casalinghe della squadra di pallacanestro di Vicenza. Oggi, la Basilica è diventata un museo e ospita mostre ed eventi.
In Piazza dei Signori sorgono anche due colonne simbolo della dedizione della città a Venezia: quella di San Marco e quella del leone marciano con il libro aperto. All’epoca, infatti, se una città si sottometteva volontariamente al dominio della Repubblica di Venezia si erigeva in essa una statua di un leone alato, simbolo della Serenissima e di San Marco, con un vangelo aperto; se invece la città era conquistata con la forza, il leone impugnava una spada e il vangelo era chiuso.